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02 Mag 2022

L’Università di Trento punta su ricerca, didattica e territorio

Tre aree, quattro grandi temi e 52 azioni, sintesi di 178 proposte provenienti dall’Ateneo. Fino a 10 milioni di euro nei primi 3 anni e fondi simili nel secondo triennio per il budget che valorizza anche gli investimenti sostenuti in Ateneo da Fondazione Caritro e Ministero dell’Università e della ricerca.

Sono alcuni numeri del Piano strategico dell’Università di Trento per il periodo 2022-2027. Il documento, redatto dal rettore con il senato accademico sulla base dei criteri generali e dei vincoli finanziari posti dal consiglio di amministrazione dell’ateneo, è frutto di poco più di un anno di ascolto e discussione all’interno della comunità accademica e con il territorio. Adottato dal senato accademico il 27 aprile e approvato dal cda il 28 aprile, oggi per il Piano strategico è stato presentato alla comunità universitaria. A illustrare i contenuti il rettore Flavio Deflorian con il prorettore alla programmazione e risorse Andrea Fracasso, che ha curato l’iter di elaborazione del piano insieme alla prorettrice alla didattica Paola Venuti e alla prorettrice alla ricerca Francesca Demichelis.

Il documento definisce tre aree strategiche: la prima è l’innovazione della didattica ed il consolidamento del Centro di competenza per la formazione dei docenti (FormID). La seconda è la ricerca, la terza l’impegno dell’ateneo nell’affiancare il territorio e la società: si farà leva sul tavolo della Formazione insegnanti e rapporti con la scuola (Firs) in collaborazione con il FormID. Quattro sono i temi fondamentali, chiamati “cluster strategici”, cioè benessere, competenze, scienze della vita e medicina, sostenibilità. Su scienze della vita e medicina l’Università vuole completare la laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e professioni sanitarie e ampliare l’attività di formazione di altre professioni sanitarie in collaborazione con i partner accademici e istituzionali. L’ateneo ambisce anche a diventare un punto di riferimento nazionale per l’innovazione tecnologica e interdisciplinare in ambito medico, confermando l’attenzione al trasferimento delle conoscenze e delle competenze.

(ANSA).